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lunedì 1 novembre 2010

Affacciato alla finestra, in una sera di pioggia...

Non c'è nessuno stasera.
Io solo, qui, in casa.
Piove. Piove tanto.
Mi piace quando piove.
Quando la vita fa sentire la sua forza,
e tutti si rifugiano nelle proprie case.
Mi affaccio alla finestra.
Fari e tergicristalli duellano con pioggia e notte.
La stanchezza si fa sentire.
Nella testa rimbomba il frastuono del cammino percorso,
nel cuore onde di sentimenti contrastanti si infrangono sugli scogli della mia vita, erodendoli e modellandoli.
Mi mette paura essere esposto a quei flutti.
Mi prende l'angoscia se mi volto a guardare come mi hanno segnato...

Il mio sguardo si perde nella notte,
nel buio violato dalla pioggia battente.
Poi una scossa, un sussurro, una voce...
la voce decisa di questa pioggia insistente,
ascolto e d'un tratto... "No! non importa!"
Non importa quanto profondi siano i solchi lasciati dal vento,
non importa quanto fragile sia la roccia delle fondamenta.
Importa solo che questa è la mia vita.
Questa e non un'altra.
Con queste fatiche e queste risorse,
con queste ferite e queste armi,
con questi genitori, con questi fratelli,
con questi amici, con questo Dio,
con questo passato, con questo presente,
con queste inquietudini, con questi dubbi,
con questi desideri così aggrovigliati ed enigmatici...
Sta a me prenderla in mano, raccoglierla e condurla,
sfidando il mare e le onde,
osando far sentire la mia voce nel buio,
come la pioggia nella notte...

Alzo lo sguardo al cielo invisibile,
una goccia che non è pioggia mi scorre sul viso.
Ricomincio da qui,
camminando e lottando,
aspettando e sperando...
Affacciato alla finestra, in una sera di pioggia.

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